L’ultima volta

 

L’ultima volta in braccio a mia madre. Il calore del suo collo. I capelli soffici e profumati tra le mie dita piccoline.

L’ultima volta che mi ha accompagnato a scuola a piedi. Il suo sorriso e il palmo della sua mano bianca.

L’ultima volta che ho giocato a pallone coi miei compagni di liceo. Un pomeriggio tardi d’ottobre con l’umidità che saliva dalla terra e i moscerini che ci entravano in bocca.

L’ultimo libro che ho portato via da casa dei miei.

L’ultimo sorso di birra con un amico in quel locale che poi ha chiuso.

L’ultimo bacio in quel cinema che poi è diventato un supermercato.

L’ultima colazione che mio padre ha preparato solo per me.

L’ultima notte in quella casa dove non ho più abitato, il rumore del motore dell’ascensore che un po’ mi manca e un po’ no.

L’ultimo viaggio con l’Opel Corsa bianca tre porte che allora mi sembrava la macchina più bella del mondo.

L’ultima fetta dell’ultima torta che mi fece mia nonna. La teglia vuota sul mobile della cucina che aspettava di essere lavata.

L’ultimo esame all’università che mi sogno ancora di non aver dato.

L’ultimo pannolino di mio figlio che ho cambiato. La sera che li ho finiti è stato lui a dirmi che forse non ne aveva più bisogno.

L’ultimo metro della gara di lumache.

L’ultimo sorso di quella grappa profumata che ho bevuto insieme a una donna bellissima che non ho più rivisto.

L’ultima volta che ho puciato i piedi su quella spiaggia bianchissima.

In fondo è sempre l’ultima volta per qualsiasi cosa.

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