Smottamenti dell’anima

Avete presente quando siete lì, al calduccio, da qualche parte, soli, sdraiati sotto una coperta o chiusi in un giaccone tirato bene su fino al mento? Vi state prendendo un attimo. Tutto per voi. Solo un minuto. Magari due. Adesso vado. Scendo. Entro. Tra poco mi chiamano…

Chiudete gli occhi, e lasciate i pensieri liberi di andare e venire come gli pare, senza scopo, senza meta, di sgattaiolare fuori dalla vostra mente come spettatori da un cinema a spettacolo iniziato.

All’improvviso, un’immagine, un volto, un ricordo, un colore, si affaccia alla vostra mente e strappa il sipario con un rumore terribile. Non una parola di preavviso, una musichetta, un beep, niente. Solo un flash! Uno sparo nel buio. Si abbatte su di voi e il cuore salta subito in gola, ovviamente. Il cervello grippa e si ferma su quel fotogramma osceno incapace di andare avanti o indietro. Bloccato. Un granello di sabbia che sembra un macigno incastrato tra ingranaggi delicatissimi. Magari accompagnando il tutto con una leggera fitta da qualche parte che vi costringe pure a trattenere il fiato: qualcosa al petto, dietro le scapole, alla testa, alle mani, in quel muscolo piccolissimo che non sapevate neanche di avere.


Voi a questo punto lottate. Non ci state a farvi divorare così da quello squalo grigiastro che vi ha scambiato per una foca. Lo rivolete indietro quel cazzo di bagnetto che vi stavate facendo al tramonto nell’acqua bassa e cristallina di quella spiaggia meravigliosa. Porca puttana era solo per un minuto…E così vi dimenate, gli mollate pugni, calci, gomitate, combattete contro il mostro con tutta la forza che avete in corpo. E nella mente.
Poi, all’improvviso, così com’era arrivato, quel bestione vi molla, vi risputa, perché ha visto che non ne volevate sapere di crepare, e che dopotutto il vostro sapore non era granché.


Alla fine ritorna la calma, il silenzio. O quello strano vocio che c’era intorno. Ma qualcosa è successo. E’ passato, pare, ma senz’ombra di dubbio è successo, e voi sapete molto bene di che cosa si tratta. Tutto ciò che si può fare è leccarsi le ferite. Sgombrare la strada dal fango e dai detriti per cercare di ristabilire un collegamento. Con un dopo, poco più avanti.

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